La mia quarta volta a Firenze
Sul mio rapporto con Firenze potrei scrivere ore. È uno di quegli “odi et amo” cari a quei podisti come me che tagliano il traguardo e pensano: “mai più” e poi tornano a casa e si iscrivono per l’edizione successiva. Delle ultime cinque edizioni ho saltato solo quella del 2023 a favore di Valencia. Nel mio curriculum, come prima maratona, vanto la famosa Firenze 2019, ufficialmente mai disputata per una deviazione del percorso per fuga di gas. Dopo Valencia ho iniziato ad allenarmi da sola. “Tiravo a campare” in attesa di un piccolo intervento per un problema scoperto per caso e che avrei fatto, poi, a fine maggio. Ho ripreso a correre con una tabella personalizzata di Simone a metà giugno, ma dopo le ferie sono passata al coaching. La preparazione per la mia quarta Firenze è stata, per come sono fatta io, epica. Ho fatto cose che non pensavo sarei riuscita a fare. In un mese ho fatto, ogni domenica, un lungo. 26/30/32/35. Con una serenità e una “facilità” mai avute. La gara non è andata come avrebbe dovuto e potuto. Fino al 37esimo km ho tenuto la media che Simone aveva pensato per me, poi non so cosa sia successo, devo ancora capire. Rimane il fatto che al traguardo non ho pensato “mai più”, ma “ci riprovo a Roma”. E rimane che sono fiera di me per come l’ho preparata, anche perché la preparazione è la mia dimensione, la parte più bella del viaggio, quella che mi rimane sempre di più nel cuore. Ma, in ogni caso, ci riprovo a Roma!